La sorella artista: il mio desiderio eccitante

Argomenti: Fratello e sorellaIncestoPompiniSorella

Riassunto di questo racconto erotico:

Domenico, responsabile fratello maggiore dell'artista Viola, scopre un desiderio proibito per la sorella durante una mostra del suo lavoro. Dopo averla portata nella sua stanza privata, i due cedono alla passione e consumano il loro amore in modo intenso ed appassionato.

Domenico era sempre stato l’uomo serio e responsabile, quello che si prende cura della sorellina anche quando questa ha già compiuto i suoi 25 anni. Ma quella sera, guardando Viola muoversi tra la folla con il suo vestito nero aderente che lasciava intravedere le curve del suo corpo sensuale, Domenico sentì un brivido di desiderio percorrergli la schiena. Non riusciva a togliersi gli occhi di dosso dalla sorella: i capelli castani raccolti in uno chignon, il trucco leggero che faceva risaltare i suoi occhi verdi e quella bocca carnosa che sembrava invitare a essere baciata. Domenico si sentiva confuso e turbato da quei sentimenti che non avrebbe mai immaginato di provare per la sorella.

L’evento era stato organizzato per presentare il nuovo lavoro di Viola, una serie di quadri astratti che avevano suscitato l’interesse dei critici d’arte milanesi. Domenico aveva invitato personalmente tutti gli ospiti importanti della serata: galleristi, collezionisti, giornalisti. Eppure, mentre osservava Viola discutere animatamente con un critico d’arte famoso, Domenico non poteva fare a meno di sentirsi geloso e possessivo. Voleva essere lui al posto di quell’uomo, voleva essere lui a far arrossire la sorella con le sue parole, a farla ridere con i suoi scherzi.

Stufo delle chiacchiere superficiali degli ospiti, Domenico decise di invitare Viola nella sua stanza privata per discutere della mostra e dei commenti che aveva ricevuto il suo lavoro. La sorella accettò senza esitazione, seguendolo con un sorriso malizioso stampato sul volto. Una volta chiusa la porta dietro di loro, Domenico si rese conto di quanto quella stanza fosse piccola e intima: c’era solo un grande tavolo da disegno, alcune sedie e uno scaffale pieno di libri d’arte. Viola si mise a sfogliare distrattamente una rivista mentre Domenico cercava di raccogliere i suoi pensieri.

“Allora, che ne pensi?” chiese lei con voce suadente, guardandolo attraverso le ciglia lunghe e folte. “Sono soddisfatta delle vendite finora, ma vorrei capire cosa posso migliorare per la prossima volta.”

Domenico si avvicinò a lei con passo deciso, sentendo il cuore battere forte nel petto. “Sei troppo impulsiva nel tuo modo di dipingere,” disse lui con tono serio, prendendola per le spalle. “Devi imparare a controllare la tua creatività e a seguire una linea guida precisa.”

Viola sbuffò, scrollandosi di dosso il fratello. “E chi sei tu per dirmi come devo dipingere?” ribatté con tono stizzito. “Sono io l’artista, non tu!”

Domenico la fissò intensamente, sentendo il desiderio montare dentro di sé come una marea incontrollabile. Non poteva più nascondersi: voleva Viola, voleva possederla completamente, anche se questo significava tradire il loro legame fraterno e andare contro ogni regola morale.

“Viola,” sussurrò lui con voce rauca, avvicinandosi ancora di più alla sorella. “Non posso più fingere di non vederti per quella che sei: una donna bellissima e sensuale, che mi fa impazzire ogni volta che la guardo.”

Viola lo guardò stupita, poi rise nervosamente. “Ma cosa stai dicendo?” mormorò lei con voce tremolante. “Siamo fratelli, Domenico!”

Domenico non rispose, ma le afferrò il viso tra le mani e la baciò appassionatamente sulla bocca. Viola rimase immobile per un attimo, poi ricambiò il bacio con trasporto, lasciando che le sue labbra si aprissero a quelle del fratello in un gioco di lingue bollente e intenso. Domenico sentiva la passione esplodere dentro di sé come una bomba: non aveva mai provato niente di simile in vita sua.

Le mani del fratello cominciarono ad esplorare il corpo sensuale della sorella, sfiorando le curve sinuose e accarezzandone la pelle morbida e vellutata. Viola emise un gemito soffocato quando Domenico le sfilò l’abito nero dalla testa, scoprendo il suo seno prosperoso coperto da un reggiseno di seta rossa. I capezzoli duri e turgidi punzecchiavano il tessuto leggero, invitando a essere baciati e leccati con voracità.

Domenico si inginocchiò davanti alla sorella, sfilandole la gonna nera che lasciava intravedere un paio di mutandine rosse aderenti al corpo. Le labbra della sorella erano già umide e aperte, invitanti a essere penetrate da una lingua esperta e famelica. Domenico non se lo fece dire due volte: s’inginocchiò davanti alla sorella e cominciò a leccarla con foga, facendola gemere di piacere mentre la sua lingua si insinuava tra le labbra bagnate della figa.

Viola lo guardava con occhi sbarrati, mordicchiandosi il labbro inferiore per contenere i gemiti che salivano dalla gola. Non aveva mai provato niente del genere prima d’ora: sentirsi leccata da suo fratello era un tabù proibito e incredibilmente eccitante allo stesso tempo. La sua figa bagnava la bocca di Domenico, che continuava a leccarla con foga sempre maggiore, facendola venire alla fine in un orgasmo violento e travolgente.

Mentre Viola cercava di riprendersi dal piacere, Domenico si alzò in piedi e sfilò i suoi abiti con rapide movenze: la camicia bianca finì sul pavimento insieme ai calzini neri, mentre i pantaloni grigi erano ancora bloccati intorno alle caviglie. Viola non poté fare a meno di sorridere quando vide il fratello in mutande, con l’evidente tentativo del suo cazzo duro e gonfio che cercava disperatamente di liberarsi dalla prigione di stoffa.

“Oh mio Dio,” sussurrò lei con voce rauca, fissando il membro del fratello con desiderio sfrenato. “Non ho mai visto niente di simile!”

Domenico sorrise compiaciuto, liberandosi completamente dai pantaloni e mostrando alla sorella il suo cazzo duro come la roccia. Era largo e lungo, con vene prominenti che scorrevano lungo tutta la lunghezza del membro, fino al glande rosso e umido che chiedeva di essere leccato e succhiato.

Viola si inginocchiò davanti a lui con un sorriso malizioso stampato sul volto, prendendo il cazzo tra le mani e facendolo scivolare lungo la guancia sinistra prima di portarlo alla bocca aperta in attesa. Il sapore salato del membro riempì subito la sua bocca: era un sapore nuovo ed eccitante, che la faceva sentire viva come non mai.

Cominciò a succhiare il cazzo con foga e passione, alternando le carezze della lingua al morso dolce delle labbra carnose. Domenico gemette forte, stringendo i pugni per contenere la sua eccitazione: era come se fosse stato catapultato in un mondo di piacere nuovo ed intenso, dove ogni limite veniva superato e ogni desiderio esaudito.

Viola si muoveva con grazia e sensualità mentre succhiava il cazzo del fratello: le mani accarezzavano i testicoli duri come pietra, massaggiandoli con movimenti circolari e provocatori. Il suo respiro affannoso si mescolava ai gemiti di Domenico, creando una melodia sensuale e ipnotica che invitava a lasciarsi andare completamente al piacere del momento presente.

Domenico non riusciva più a trattenersi: sentiva il suo orgasmo avvicinarsi come un treno in corsa, minacciando di travolgerlo e farlo esplodere in mille pezzi. Si liberò completamente dalle mutande grigie che ancora gli erano rimaste attaccate alle caviglie, poi afferrò la testa della sorella con entrambe le mani e cominciò a muoverla su e giù lungo il suo membro duro e gonfio.

“Succhialo più forte,” sussurrò lui con voce rauca, guardando Viola negli occhi. “Voglio sentire ogni centimetro del tuo bocchino!”

Viola obbedì senza esitazione: aumentò il ritmo delle sue succhiate, facendo scivolare il cazzo duro fino alla gola prima di tirarlo fuori con un colpo secco e ripetere tutto da capo. Domenico gemette forte, sentendosi come se stesse per perdere la testa: quella sensazione era troppo intensa per essere descritta a parole.

Finalmente, l’orgasmo esplose nel suo corpo come una bomba nucleare: il seme caldo e denso si riversò nella bocca di Viola, che lo accolse volentieri facendo scivolare la lingua lungo tutto il glande umido e gonfio. Il fratello gemette forte, stringendosi le labbra per trattenere i suoi urli di piacere mentre il suo corpo si contraeva in spasmi involontari.

Dopo qualche minuto interminabile, Domenico si riprese dal piacere e guardò la sorella con occhi sognanti: aveva ancora il cazzo duro tra le labbra, succhiandolo come se non volesse mai smettere di farlo. Il fratello rise debolmente, poi l’aiutò a rialzarsi in piedi e la abbracciò forte contro il suo petto nudo e sudato.

“Non credevo fosse possibile provare un piacere del genere,” sussurrò lui con voce roca, baciandola appassionatamente sulla bocca ancora umida di seme. “Grazie, Viola.”

La sorella lo guardò con occhi luminosi, poi gli sorrise dolcemente. “Anch’io non credevo fosse possibile,” mormorò lei con voce tremolante. “Ma adesso che abbiamo scoperto questo desiderio proibito… come potremmo tornare indietro?”

Domenico la baciò di nuovo, questa volta con più passione e determinazione. Non sapeva quale fosse il futuro che li aspettava, ma era certo di una cosa: non avrebbe mai più lasciato andare Viola, quella sorella bellissima e sensuale che aveva acceso in lui un fuoco indomabile e irrefrenabile.

“Non lo so,” sussurrò Domenico con voce rauca contro le labbra della sorella. “Ma una cosa è certa: questa notte cambierà per sempre la nostra vita.”

Domenico e Viola trascorsero il resto della sera a esplorare ogni centimetro del loro corpo, scoprendo i punti più sensibili e le zone erogene che li facevano gemere di piacere. Il fratello fece l’amore con la sorella in modo appassionato e selvaggio, penetrandola ripetutamente fino a farla venire ancora e ancora. Le urla di Viola riempirono la stanza privata della galleria d’arte, facendo tremare i quadri alle pareti e svegliando gli ospiti addormentati.

Ma Domenico e Viola non si preoccupavano degli altri: erano completamente assorbite l’una dall’altro, perdute in un mondo di passione e desiderio che nessuno poteva comprendere. Il loro legame fraterno era stato spezzato per sempre, sostituito da qualcosa di molto più profondo e intenso: una connessione sessuale che li avrebbe legati per il resto della loro vita.

La notte volò via rapidamente, lasciando Domenico e Viola esausti ma felici nella stanza privata della galleria d’arte. Quando l’alba cominciò a filtrare dalle finestre, i due fratelli si guardarono negli occhi con un sorriso malizioso stampato sul volto. Sapevano che quella notte sarebbe stata solo la prima di una lunga serie di incontri segreti e proibiti, pieni di passione e desiderio sfrenati.

E nonostante le conseguenze potessero essere disastrose, Domenico e Viola erano pronti ad affrontarle con coraggio e determinazione: il loro amore era troppo forte per essere fermato da niente e nessuno.